Andrea apre gli occhi. In macchina, è riuscita a riposare.

Si rimette seduta, la strada è in salita.

I raggi del sole filtrano tra i rami, creano forme bellissime, piene di sfumature. Dal giallo al blu, al viola.

Respira profondamente. Bello.  Sente un profumo di pane, brioche calde che in un battibaleno le fanno languorino. Fame! Questo viaggio le farà bene. La curva a gomito le fa perdere l’equilibrio, sorride!

I suoni arrivano come da lontano, come quando sei in aereo. La strada è in salita. Si sente curiosa. Non è mai stata in una città medievale. Qui ci sono fortezze e torri, chissà quante storie. La strada volge al termine. Si sente un po’ spaesata.

Scende dall’auto e istintivamente và verso il belvedere, non sa perché,  il passo diventa sempre più veloce e si sente come attratta.

Non ci crede, rimane delusa…. Si aspettava di vedere il mare! Sorride scuotendo la testa. Si ferma.

Respira.

Vede dall’alto la strada che prima hanno percorso, poi un panorama bellissimo. Qui non si vedono colate di cemento e case schifose con i balconi di alluminio.

Rimane ferma, prende il suo cellulare e digita: Peppino Impastato la bellezza. I cento passi.  Play. <<Bisognerebbe ricordare alla gente cos’è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla>>. Qui c’è bellezza. Sorride. C’è spazio. Respira.  Qui c’è aria per gonfiare e sgonfiare la pancia. Le sta venendo naturale. Si sente bene. Non c’è un prima.  Solo adesso.

Recommended Posts
L’eremo delle Carceri ad Assisi